Honduras – Un’intera nazione è sotto shock per l’uccisione di Arnold Peralta, 26enne centrocampista della nazionale locale, freddato con 18 colpi di pistola nel parcheggio di un centro commerciale a La Ceiba, sua città natale. In un primo momento era stata avanzata l’ipotesi della rapina, ma le autorità honduregne l’hanno esclusa poiché il giocatore non è stato derubato: subito dopo avergli scaricato addosso i colpi di pistola, l’assassino è fuggito in moto.
Dopo una partentesi con i Rangers di Glasgow, Peralta era stato acquistato dal Club Deportivo Olimpia all’inizio di questa stagione. Non si dà pace il padre del ragazzo, che alla stampa locale ha dichiarato: “E’ terribile. Hanno ucciso il mio figlio esemplare. Non posso dire di più a causa del dolore che sento”. Osman Madrid, commissario tecnico della nazionale dell’Honduras ha aggiunto che “questa è una morte tragica che tutto lo sport nazionale piange”. L’Honduras è una nazione funestata dalle lotte tra bande rivali per il controllo del territorio, con un’altissima percentuale di omicidi, la maggior parte dei quali rimane impunita, ossia il 90% dei casi. La autorità locali hanno avviato le indagini sull’uccisione di Peralta, ma le possibilità di scoprire la verità sono ridotte al lumicino.
L’omicidio di Peralta a molti ricorda un altro delittuoso evento risalente al 1994, quando il difensore colombiano Andrés Escobar fu ucciso nel parcheggio di un bar, a quanto pare, per aver messo a segno un autogol durante i Mondiali di Usa ‘94.
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